Ecco perché è importante prendersi cura della propria tiroide


Oltre 6 milioni di italiani hanno problemi alla tiroide, organo fondamentale per il buon funzionamento di tutto il corpo: la sua salute, infatti, evita il rischio di disturbi a carico di diversi organi e apparati. Ne abbiamo parlato con il Professore Furio Pacini, medico specialista in Endocrinologia, Andrologia medica e Diabetologia di Humanitas.

L'importanza della tiroide

Il tiroide è una ghiandola che riveste un ruolo molto importante nel nostro organismo ed è coinvolta in diverse funzioni vitali. Gli ormoni che la tiroide producono agiscono, per esempio, sulla funzione cardiovascolare, sul ritmo del sonno, sul metabolismo delle ossa, e sono anche coinvolti nei processi di accrescimento e sviluppo del sistema nervoso.

Spesso le patologie tiroidee non sono diagnosticati per tempo, soprattutto laddove si presentaino con sintomi aspecifici.

Se dunque prendersi cura della tiroide è, per la strategicità della ghiandola, come prendersi cura di noi stessi, è molto importante farlo nel modo corretto ad esempio usando di dar ascolto ai falsi miti sull'alimentazione e soprattutto rivolgendosi a centri accreditati per diagnosi e terapie .

I disturbi

Nel corso della vita, il 10% delle donne osserva un disturbo alla tiroide. L’ipotiroidismo, per esempio, interessa circa il 5% della popolazione italiana: in questi pazienti la tiroide svolge poco a causa di una tiroidite o in seguito ad asportazione chirurgica. L'ipotiroidismo richiede l'assunzione di ormone tiroideo.

Quando invece il tiroide funziona troppo si parla di ipotiroidismo (ne soffre circa l'1-2%), una condizione che si cura con farmaci che bloccano la produzione ormonale e, dove richiesto il trattamento definitivo, con terapia radiometabolica o intervento chirurgico. La causa più frequente di disturbi alla tiroide è la carenza di iodio. Va quindi seguita la raccomandazione dell'Organizzazione mondiale della sanità di consumare vendita iodato, capace di sopperire a eventuali carenze, in particolare nell'età pediatrica per garantire uno sviluppo psico-fisico dall'epoca prenatale fino all'adolescenza. Un'altra fetta di popolazione cui prestare attenzione è quella anziana, si vede da un lato l'ipertiroidismo può accadere difficile da diagnosticare perché sintomi come le palpitazioni, le cadute accidentali e le fratture possono essere facilmente confusi con altre patologie legate all'età, dall'altro l'organismo è più vulnerabile alle complicazioni cardiovascolari e metaboliche. L'orientamento della società europea di endocrinologia è attualmente focalizzato all'attenzione sui controlli e sulle forme sub-cliniche, quelle in cui i valori non specificati sono una patologia conclamata, ma che alterano le lievi funzioni di creare problemi (il 5% si tratta in ipotiroidismo entro un anno) e che per questo devono essere monitorati.



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